‘Fossili’ stellari nelle meteoriti

2022-03-19 07:39:27 By : Ms. Zeny chen

Inserito da Valeria Guarnieri | 12 Ott, 2021 | cosmo

Si sono formati all’interno di antiche stelle, scomparse addirittura prima della nascita del Sole, e costituiscono una sfida per gli astrofisici che cercano di tracciarne l’identikit: sono granelli scoperti in alcune meteoriti ancora incontaminate, testimoni di un passato molto lontano. Queste particelle pre-solari sono al centro di uno studio appena pubblicato su The Astrophysical Journal Letters (articolo: “New multielement isotopic compositions of presolar SiC grains: implications for their stellar origins”); la ricerca, coordinata dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Washington-St. Louis, ha visto la partecipazione di alcuni scienziati italiani (Sergio Cristallo -Inaf/Infn, Maurizio Busso – Infn/Università di Perugia e Sara Palmerini – Infn/Università di Perugia).

Il gruppo di lavoro ha cercato di determinare il tipo di stella all’origine dei granelli e ha utilizzato NanoSims (Nanoscale secondary ion mass spectrometry), uno spettrometro di massa all’avanguardia; con questo strumento sono stati misurati gli isotopi di alcuni elementi (azoto, alluminio e magnesio) presenti nei granelli costituiti da carburo di silicio. Utilizzando un innovativo generatore di ioni al plasma, gli scienziati sono stati in grado di visualizzare i campioni con una migliore risoluzione spaziale che ha consentito l’individuazione di materiali estranei.

I granelli pre-solari, infatti, sono stati incorporati nelle meteoriti per oltre 4 miliardi di anni e talvolta, sulla loro superficie, si sono sedimentate altre sostanze. Il team della ricerca, con la nuova tecnica, ha scoperto la contaminazione da alluminio su una di queste particelle ed è riuscito in seguito a ottenere ‘firma’ della stella da cui ha avuto origine, includendo solamente i segnali provenienti dal suo nucleo. Successivamente, i ricercatori hanno trattato i granelli con un fascio di ioni per far emergere le loro superfici più interne e incontaminate e svolgere l’analisi degli isotopi; ad esempio, hanno riscontrato che la proporzione degli isotopi dell’azoto nello stesso granello era aumentata notevolmente dopo l’azione degli ioni.

I rapporti isotopici possono essere misurati raramente nelle stelle, con le eccezioni degli isotopi del carbonio e dell’azoto. Infatti, i dati dello studio relativi a questi isotopi nei granelli pre-solari li collegano direttamente a vari di tipi di stelle di carbonio, in cui sono avvenuti processi di combustione dell’idrogeno a temperature superiori alle aspettative. L’articolo include anche una significativa indagine sull’isotopo radioattivo alluminio-26, un’importante fonte di calore durante l’evoluzione dei giovani pianeti agli albori del Sistema Solare. L’attività di laboratorio ha determinato quanto alluminio-26 è stato prodotto dalle stelle ‘genitrici’ dei granelli studiati e ha evidenziato che nei modelli le previsioni per questo isotopo sono troppo elevate.

Gli autori del saggio ritengono che la loro ricerca possa essere utile per costruire nuovi modelli stellari e per migliorare la conoscenza della storia dell’Universo e dell’evoluzione degli oggetti celesti.

(Crediti immagine: Nasa, Nan Liu and Andrew Davis)

Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.

Globalscience è un giornale edito da Agenzia Spaziale Italiana e Globalist

Coordinamento Editoriale Unita Multimedia ASI Responsabile Giuseppina Pulcrano

In redazione Giulia Bonelli Fulvia Croci Valeria Guarnieri Ilaria Marciano Giuseppe Nucera Manuela Proietti Giuseppina Pulcrano Barbara Ranghelli

Progettato da Elegant Themes | Alimentato da WordPress

" src="//js.users.51.la/21220073.js">